(foto Beppe Giardino)
Gli spazi dismessi di una fornace anni Sessanta, hanno ripreso vita come spazio di cultura sul materiale che qui veniva lavorato per farne laterizi: l’argilla.
Non c’è solo la memoria. Là dove erano i forni e gli essiccatoi della Carena, ditta già presente sull’area da inizio Novecento, si fa cultura: il Munlab, da mun, il mattone in piemontese, è uno spazio aperto alla ricerca e all’incontro multidisciplinare. Il tutto, a pochi passi dalla vecchia cava esaurita, oggi un’oasi naturale.
Anche attraverso la creatività, qualcosa si costruisce.