Dopo un periodo di chiusura, Cascina Falchera ha riaperto al pubblico grazie a un progetto del Consorzio Kairòs, che ha ricevuto in concessione questo luogo storico con un piede in campagna e uno in città.
L’insediamento risale al Seicento, quando il quartiere popolare che sarebbe venuto, e a cui avrebbe dato il nome, non era neppure immaginabile. Il nuovo corso desidera recuperare il valore rurale del luogo, proponendosi come centro di ricerca sulla sostenibilità ambientale e le filiere agroalimentari, unendo a tutto questo l’innovazione sociale e la comunità.
Così, attorno al grande cortile chiuso, trovano spazio un centro civico per l’orticoltura di prossimità, stalle e alveari, ma anche strutture per il tempo libero delle famiglie e la terza età, attività educative, spazi gioco e per eventi. L’iniziativa ha raccolto l’interesse dei progetti europei e fa parte dei siti del Nuovo Bauhaus Europeo, il programma con cui l’Unione Europea promuove la transizione ecologica.